Alla deriva...

Possiamo parlare di situazione complicata quanto sta avvenendo nel bel Paese dal 4 marzo scorso ?
O forse sarebbe meglio tacere visti i già tanti discorsi e pareri diffusi soprattutto negli ultimi giorni da tutti e su tutti i media ?

Lontani sembrano i tempi in cui, contenti o meno della politica e dei politicanti italici, il popolo si recava alle urne per votare i propri rappresentanti. Sembra un paradosso ma l’elemento fondamentale della democrazia, intesa come governo del popolo, l’elemento più banale del funzionamento di uno Stato democratico come l’Italia, è in grande difficoltà.

La macchina è in panne. Non funziona. Il popolo non vota più perché gli eletti vengono destituiti e sostituiti da « Governi tecnici ». Il popolo, quando vota, « non è capace a votare » ed altri devono insegnare noi come, Chi, quando e perché votare.

Insomma, come la si mette si mette, il voto democratico non ha nessun valore ormai entro le nostre frontiere.

Il popolo italiano ha scelto ma questa scelta è sbagliata. Non è quella giusta. Quindi il voto viene de facto annullato. E gli escamotages per rendere nullo il voto sono tanti e diversi. Uno di certo non poteva bastare.

Ad iniziare dalla legge elettorale votata sotto un governo non eletto e che impone una maggioranza del 40% per poter accedere al governo. Poco importa cosa gli italiani votino in maggioranza (tengo solo a ricordare che il principio di maggioranza è il cardine del sistema democratico). Poco importa anche dare, ad elezioni fatte, la possibilità in Parlamento di verificare se questa pseudo maggioranza che non arriva alla soglia di questo benedetto 40%, possa ottenere una maggioranza parlamentare.

Ammesso e concesso pertanto che questa maggioranza costituzionale non esista in seguito alle elezioni, cosa si può fare ? È necessario uscire da un ´impasse in cui lo Stato sovrano italiano non è più sovrano visto che non ha Governo legittimo e riconosciuto. Eh si, miei cari, perché vorrei ricordarvi due cosette , che poi non è che siano proprio dettagli...
 Il diritto internazionale riconosce lo Stato solo in presenza dei tre elementi costitutivi : un popolo, un territorio ed una sovranità, cioè, per i profani, un Governo in misura di governare e quindi di assicurare le funzioni che permettano a questo popolo,su questo territorio, di vivere evitando il ritorno allo stato di natura e al caos. Ma non è tutto... Tale Governo oltre ad esistere, deve anche essere riconosciuto. E riconosciuto come ? Come legittimo ! E riconosciuto da chi? In primis dal popolo ( principio dell’autodeterminazione dei Popoli) e in seguito, dalla comunità internazionale affinché possa godere di una rete diplomatica e agire sulla scena internazionale.
Questa condizione di riconoscimento, intesa nel suo secondo aspetto, non è la conditio sine qua non dell’esistenza Di uno Stato ma , di fatto, un elemento essenziale per il funzionamento dello Stato in questione sulla scena internazionale.

Ora, se si guarda l’attuale Situazione italiana, sembrerebbe che la sovranità statale venga meno poiché il terzo elemento costitutivo non vi è. Se consideriamo i diversi governi fattocci che sono stati magistralmente messi su dopo aver cacciato l’ultimo Presidente del Consiglio eletto, questi ultimi hanno forse goduto di un riconoscimento internazionale ma mai del proprio popolo. La legittimità di tale governo dove sarebbe allora ?
Se si guarda a questi giorni e a quanto sta accadendo dopo che finalmente dopo anni di mancata espressione popolare il popolo italiano è finalmente tornato alle urne, si nota che, sotto pretesto di una legge elettorale sbagliata, mal fatta ( ma da chi? Sempre da quel famoso governo fattoccio  ed illegittimo) e da cambiare, la scelta popolare non vada bene ad alte sfere. Quindi niente da fare. Siccome il vostro voto non ci piace, vi troviamo tutte le scuse possibili per non far governare chi avrebbe vinto. Il 40% richiesto dalla legge elettorale non è raggiunto, quindi non vi è maggioranza per formare un governo ma non si dà neanche la possibilità di accertarsi se in parlamento questa maggioranza può esistere. Si bocciano i ministri proposti inventando scuse come un’implicita minaccia di uscita dall’euro. Ma c’e Forse bisogno di ricordare che per uscire dall’euro il Popolo deve votare via referendum oltre ad avviare una serie di procedure lunghe e complesse che non partirebbero mai senza il previo consenso popolare ? In compenso, si dice che lo si fa per noi, per salvaguardare i nostri denari perché la scelta di tizio o Caio influenzerebbe troppo negativamente i mercati. Beh certo, perché ora invece stiamo meglio, e lo Spred non continua a salire dopo questa mossa geniale ??!! E perché poi sulla nostra Costituzione come su tutte quelle di ogni Parse democratico c’e Scritto che il voto popolare é legittimo e valido solo se si rispetta Sua Eccellenza, il mercato finanziario ed il diktat delle istituzioni finanziarie !
E non sia mai poi che qualcuno dica il contrario perché sarebbe un sovversivo !

In casa nostra non  siamo più padroni. Tutti vengono e ordinano il da farsi. Ulteriore riprova di un Governo fattoccio. E quando la Germania parla vorrei ricordarle che anche loro ci hanno messo più di sei mesi per trovare un accordo e formare un Governo senza che nessuno potesse anche solo minimamente accennare alla parola instabilità politica o rimettere in questione le scelte popolari.

E quando la Francia parla, congratulandosi con Sua Maestà Mattarella per la perfetta comprensione delle difficoltà e per l’emerita scelta, consiglierei di farsi un po’ di dannati fatti suoi e di guardare un po’ quello che accade in casa sua visto che la legittimità politica del proprio governo è in piena caduta libera e che di questa situazione italiana ne ha ampiamente goduto ed approfittato per spillarci a prezzi stracciati pezzi di territorio in connivenza con un Partito democratico al Governo illegittimamente.

Ricordo inoltre per concludere che i Governi Messi su « tecnicamente «  avrebbero, in teoria, secondo la Costituzione italiana, il solo scopo di occuparsi delle mère funzioni amministrative di base per assicurare temporaneamente l’organizzazione ed il funzionamento dello Stato ad interim, in attesa delle scelte popolari e non di certo per decidere al posto , per nome e conto di un popolo che non l’ha neanche chiesto o voluto. Per votare riforme fondamentali o che modificano i diritti dei cittadini, per modificarne il territorio o per rispondere o meno alle istituzioni internazionali serve un Governo eletto e riconosciuto legittimo dal Suo popolo. In mancanza di tale cosetta, non si è più in democrazia ma in dittatura.

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